Una legge per riconoscimento e promozione
redazione
martedì 4 febbraio 2014

LAZIO - La commissione V, presieduta da
Eugenio Patanè (Pd), ha avviato ieri pomeriggio l'esame della proposta di legge
'Disposizioni per la promozione del riconoscimento della Lingua dei Segni', a firma dello stesso presidente e del consigliere
Rodolfo Lena (Pd). Dopo la relazione e la discussione generale, i lavori sulla proposta di legge sono stati aggiornati
a lunedì 17 febbraio per l'audizione delle associazioni interessate.
Nell'illustrare il testo il presidente Patanè ha ricordato che la sordità interessa in Italia oltre 70 mila persone e che uno o due bambini su mille ogni anno nascono sordi. "Alla luce di questi numeri - ha detto - è necessario fare il possibile, a tutti i livelli, per favorire la piena integrazione della popolazione con deficit uditivo e il superamento delle barriere che ancora sussistono. Riconoscere la lingua dei segni significa abbattere le barriere della comunicazione e dare opportunità a tutti di scegliere il modo di comunicazione preferenziale e più adeguato anche in relazione al contesto. Con questa proposta reclamiamo con forza un riconoscimento della LIS come Lingua dei Segni Italiana e sosteniamo tutte quelle iniziative che contribuiscono a realizzare appieno il diritto fondamentale di ogni essere umano ad esprimere se stesso nella propria lingua e a identificarsi positivamente con essa godendo del rispetto degli individui".
Sono intervenuti nella discussione generale i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Perilli e Silvana Denicolò. Perilli ha sottolineato la necessità di svolgere audizioni sull'argomento, anche in ambito medico; mentre Denicolò ha mostrato apprezzamento per l'inclusione, tra gli interventi che la legge intende sostenere, anche del ricorso a programmi di riconoscimento vocale e respeaking .
La commissione V tornerà a riuninirsi giovedì 6 febbraio per completare l'esame in 'sede secondaria' della proposta di legge in materia di valorizzazione dei comuni del Lazio con popolazione inferiore a 5000 abitanti, inziato lo scorso 30 gennaio.