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Rinnovo AIA, commento di Sala

Il sindaco interviene su decisione Governo

redazione domenica 10 agosto 2014
sindaco giuliano sala
BRACCIANO - "Il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata ieri dal Consiglio dei Ministri, permetterà alla Bracciano Ambiente spa di organizzarsi per attuare l'ultima proposta di piano industriale presentata dall'amministratore Unico ed approvata dal Consiglio comunale, tarando gli interventi impiantistici alle esigenze del bacino di riferimento che sarà esclusivamente quello dei 25 comuni che precedentemente conferivano a Cupinoro".

E' quanto sottolinea oggi il sindaco di Bracciano Giuliano Sala dopo la decisione presa ieri dal governo per il rinnovo dell'Aia per l'impianto di smaltimento rifiuti di Cupinoro.

"Sarà necessario impegnarsi – prosegue Sala - affinché la realizzazione degli impianti tenga conto delle mutate esigenze, con particolare attenzione alla forte riduzione di produzione di rifiuto indifferenziato poiché ormai 13 dei 25 comuni del bacino di riferimento hanno attivato la raccolta differenziata porta a porta".

"Ritengo importante – aggiunge Sala - un confronto con i sindaci del territorio per condividere con il management della municipalizzata, nel rispetto dei ruoli, la migliore strategia attuabile per realizzare a Cupinoro una filiera virtuosa del trattamento del rifiuto proveniente dalla raccolta differenziata, avendo attenzione anche alle posizioni di quei comitati che sul tema mi sembra importante siano coinvolti. Ribadisco con fermezza, dopo aver ascoltato e letto in questo periodo tante dichiarazioni in libertà, alcune condivisibili ed altre meno, che – precisa il sindaco di Bracciano - per quanto riguarda la posizione dell'amministrazione comunale ci sono alcuni punti fermi inderogabili, per il rilancio delle attività di Cupinoro: il primo è che nel sito non potranno più essere abbancati rifiuti indifferenziati; il secondo è che l'impiantistica sarà al servizio dei comuni del bacino di riferimento con la categorica esclusione di Roma ed in ultimo che la gestione delle attività di lavorazione dei materiali – conclude Sala - tenga conto dell'esigenza primaria di garantire la sicurezza dell'area, attraverso il monitoraggio la sorveglianza e il controllo della discarica".

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Interrogazione su Sacrofano

Presentata dal deputato Pd Minnucci

redazione venerdì 8 agosto 2014
minnucci dueROMA - "Nella seduta della Camera dei Deputati di giovedì 7 agosto ho presentato un'interrogazione scritta rivolta al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, riguardante il caso del Consiglio comunale di Sacrofano. Dopo ripetute richieste di chiarimenti da parte dei Consiglieri comunali di minoranza Sebastiano Antonacci, Franco Felici e Gianluigi Barone, credo sia importante avere delle risposte e fare chiarezza".

Lo dichiara il deputato PD Emiliano Minnucci, motivando così l'interrogazione depositata ieri alla Camera dei Deputati sul caso scoppiato al Comune di Sacrofano.

L'interrogazione di Minnucci fa riferimento "alla richiesta, presentata il 21 marzo 2014, dei consiglieri di minoranza Sebastiano Antonacci, Franco Felici e Gianluigi Barone, di convocazione di un'assemblea straordinaria avente come oggetto all'ordine del giorno le «dimissioni del Sindaco», richiesta giustificata dalla lettura degli allarmanti articoli di cronaca giudiziaria, a livello nazionale, che avrebbero non solo accomunato alcune figure politiche vicine al sindaco Tommaso Luzzi con l'indagine «Caronte», pendente presso la procura della Repubblica di Roma e per quella pendente davanti al tribunale di Tivoli (Rm), nel quale lo stesso sindaco Luzzi – continua Minnucci - è imputato per corruzione in relazione a fatti commessi allorché era Consigliere regionale presso la regione Lazio nonché vicepresidente della commissione sanità (...) L'assemblea straordinaria veniva convocata per il giorno 10 aprile 2014 alle ore 10:00 A.M. e l'avviso di convocazione notificato il giorno 7 aprile 2014. Prontamente, però, i consiglieri richiedenti con nota depositata in comune, eccepivano l'illegittimità di tale convocazione perché contraria alle norme dello Statuto comunale, al Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, e del dlgs 267/2000".

"Non possiamo soprassedere – conclude il deputato Pd - su casi di mancato funzionamento degli organi preposti alla tutela della vita democratica dei nostri Comuni. Nei prossimi giorni mi adopererò per ottenere una celere risposta da parte del Ministro degli Interno, Angelino Alfano". (leggi qui interrogazione su Sacrofano)

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Ok programma Rete scolastica

Commissione approva linee guida 2015/16

redazione giovedì 7 agosto 2014
sala mechelliLAZIO - Via libera, a maggioranza, dalla commissione Cultura del Consiglio regionale del Lazio, alle "Linee guida della Regione Lazio sulla programmazione della rete scolastica per l'anno 2015/2016". Astenuti i consiglieri del Movimento 5 Stelle Gianluca Perilli e Valentina Corrado.

Il documento - che torna ora in Giunta per l'approvazione definitiva - fissa criteri e indirizzi generali per la riorganizzazione dell'offerta formativa regionale. In particolare, contiene indicazioni relative all'acquisizione o mantenimento delle autonomie scolastiche, ai punti di erogazione del servizio, al dimensionamento scolastico e ai Centri provinciali per l'istruzione degli adulti.

Per acquisire o mantenere l'autonomia scolastica gli istituti dovranno avere un numero di alunni - consolidato e stabile per almeno cinque anni - compreso tra 600 e 1200 (con media di 900). Deroghe sono previste per le scuole delle isole Pontine e dei comuni montani e per gli istituti che si trovano in territori particolarmente isolati e/o disagiati, per i quali il numero minimo di alunni è fissato a 400.

Nel documento si sottolinea la necessità di correggere situazioni di plessi che presentano corsi incompleti, pluriclassi o numero di alunni fuori parametro. Viene poi favorita l'aggregazione in istituti comprensivi di scuole d'infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo grado. Per le classi superiori, infine, si invita a evitare duplicazioni e sovrapposizioni rispetto a indirizzi già presenti nello stesso ambito territoriale.

A partire dalla prossima annualità, inoltre, gli istituti scolastici saranno tenuti a monitorare per tre anni indirizzi e opzioni di nuova attivazione e i dirigenti scolastici dovranno comunicare alla Direzione regionale i risultati del monitoraggio prima di poter formulare ulteriori richieste. Saranno sempre i dirigenti scolastici a dover documentare la presenza delle condizioni di legge per l'istituzione di nuovi licei musicali e coreutici e per l'attivazione di sezioni a indirizzo sportivo nei licei scientifici. I nuovi indirizzi istituiti decadranno automaticamente se non attivati nei due anni successivi.

Tutti i Centri territoriali per l'educazione degli adulti (C.T.P.) e i corsi serali, infine, cesseranno di funzionare il 31 agosto 2015 e andranno a confluire nei Centri provinciali per l'istruzione degli adulti (C.P.I.A.) di prossima attivazione.

Il Piano regionale di dimensionamento sarà adottato dalla Giunta entro il 15 dicembre. A tal fine, le Province raccoglieranno le proposte dei Comuni e i pareri degli istituti scolastici e formuleranno i piani provinciali da inviare alla direzione regionale competente, motivando l'eventuale mancato accoglimento dei rilievi formulati dagli enti locali.

Nel corso della seduta la commissione ha accolto anche cinque osservazioni, due presentate dal consigliere Pietro Petrassi (Centro democratico) - e condivise dal presidente Patané, dai consiglieri del Gruppo Per il Lazio Rosa Giancola, Cristian Carrara, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi e dal consigliere Michele Baldi (Lista Zingaretti) - due a firma dei consiglieri del Movimento 5 Stelle Perilli e Silvana Denicolò e una del consigliere Perilli.

In particolare, con le prime due osservazioni (Petrassi e altri) si vanno a correggere situazioni di istituti attualmente sovradimensionati (prevedendo che tutte le istituzioni scolastiche debbano tendere ad avere un numero di alunni compreso tra 600 e 1200) e si inseriscono tre ulteriori criteri di cui tener conto nelle proposte di costituzione di nuovi istituti di istruzione superiore: la realtà socio-economica, produttiva e occupazionale del territorio, la peculiarità artistico-artigianale di alcuni territori rispetto ad altri e la possibilità di realizzare accordi di programma per stage di apprendistato.

Con le due osservazioni del Movimento 5 Stelle, invece, si sposta al 10 novembre il termine di presentazione dei Piani provinciali di dimensionamento e si prevede che le aggregazioni di più plessi debbano essere organizzate secondo il criterio di appartenenza al distretto scolastico del Comune di in cui si trova la struttura.

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No a scioglimento Corpo Forestale

Mozione M5S Lazio per tutelarlo

redazione giovedì 7 agosto 2014
M5SLAZIO - Silvana Denicolò, Devid Porrello, Gianluca Perilli e Valentina Corrado, consiglieri del M5S Lazio, hanno depositato una mozione che impegna Zingaretti e la Giunta a intervenire, sensibilizzando il governo nazionale, per evitare la scomparsa del corpo Forestale e l'assorbimento delle sue funzioni da parte degli altri corpi di polizia.

Devid Porrello dichiara: "Il Corpo Forestale dello Stato ha competenze specifiche sancite da leggi dello Stato, nel controllo delle acque e la prevenzione degli incendi boschivi ed è integrato nella Protezione Civile. Crediamo che davanti alla possibilità di sacrificare il Corpo Forestale sull'altare della spending review la Regione debba intervenire, Zingaretti dovrebbe usare tutto il suo carisma per convincere Renzi e il governo dell'inopportunità di smembrarlo. L'idea di attribuire le funzioni ad altri corpi di polizia sembra una provocazione, vista l'insicurezza che regna nelle nostre città e la mancanza di risorse che impedisce alle forze di pubblica sicurezza di operare al meglio".

"Un Corpo Forestale che non sia alibi per il clientelismo - conclude Porrello - è una risorsa importante per il territorio e per la lotta ai reati ambientali, come dimostra la loro opera nella Terra dei Fuochi e Zingaretti con la Giunta devono fare il possibile per evitarne la scomparsa."

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"Salva Agricoltori" è legge

Prelievo acqua secondo vecchie norme

redazione giovedì 7 agosto 2014
ingresso consiglio regionaleLAZIO - Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori (Pd), ha approvato con 31 voti favorevoli e 5 astensioni, una modifica alla legge regionale numero 5 del 2014 sulla tutela dell'acqua pubblica.

Si tratta di una norma transitoria che consente di continuare a rilasciare concessioni per il prelievo di acqua, seguendo le vecchie norme, in attesa della definizione dei bacini idrografici e dei relativi bilanci idrici.

La legge attualmente in vigore prevedeva infatti un blocco assoluto delle nuove concessioni e una revisione annuale di quelle già in essere. Una norma che, di fatto, stava creando una situazione insostenibile per numerosi agricoltori del Lazio, che rischiano di non avere a disposizione l'acqua necessaria all'irrigazione.

Vista l'urgenza con la quale era atteso il provvedimento da consorzi di bonifica, imprese agricole, aziende produttrici e imprese idroelettriche il nuovo testo di legge entrerà in vigore il giorno successivo a quella della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio.

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